Storytelling per la formazione alla leadership
Giuseppe Cinquepalmi
Abstract
Il presente contributo intende mostrare come lo storytelling possa applicarsi alla formazione manageriale. Rifacendosi a studi noti e alle recenti sperimentazioni sulla leadership education, si individuano gli elementi focali attorno a cui ruotano le più diffuse teorie e prassi educative di questo settore. Sono, inoltre, riportate alcune esercitazioni utili ad applicare la narrazione autobiografica alla formazione dei dirigenti. Scopo delle attività proposte è mettere a confronto differenti esperienze di coordinamento del personale e far rilevare determinate variabili funzionali a migliorare gli stili dirigenziali, in riferimento al modello One Minute Management di Blanchard e Johnson.
English Abstract
Storytelling for leadership education
In this paper I will reflect on relationships between the leadership training and autobiographical narration refers to the professional stories. I traced the many studies on the issue of management development to the two most influential approaches: studies on charismatic leadership and transformational leadership. I stated a preference for the latter current, consistent with the current economic and social developments, it is able to provide effective responses to the problem of change.
I subsequently reported two approaches that fit consistently authoritative in transformational studies and that provide an original synthesis. These studies are conducted by Yukl on flexible leadership and by Boyatzis on resonant leadership. The first identifies behavioral and organizational variables while the second focuses on social and emotional elements. Both theoretical approaches refer to a question considered essential in the formation of leaders: the awareness.
One of the keys to the success at work is consciousness of what is happening, of the present situation and of the changes. It is directly attributable to the acquisition of specific ways of thinking that can be acquired through the autobiographical experience. I have shown how storytelling can be considered an experience of great educational value because it allows an immediate comparison with critical situations.
Theories on adult learning have emphasized the importance of giving much time to debate on historical experience in order to individualize the educational intervention, making it exciting and motivating personal development. I made reference to classical andragogical theories with specific references to Lindeman, Freire and Knowles studies to clarify how the narration is directly linked to action learning, awareness and participation. The next recall to the Demetrio theories about self-care allowed me to focus on the use of autobiography as a tool to find correspondences between the ideal vision of the leaders and their work practices.
Later, I reported some autobiographical activities easily used for leadership training. In developing these activities I have proposed a theoretical model of inspiration to stimulate the interchange between the work experience of the professionals involved. The reference model is the One Minute Manager developed by Blanchard and Johnson. After a theoretical introduction the participants are asked to fill out cards autobiographical independently. Then the stories are shared in groups and provide content for discussion.
I structured autobiographical questionnaires in order to enable the trainers to focus on three behavioral strategies and social skills considered essential in the Blanchard and Johnson’s system: the definition of the objectives, the grant of praise and warnings. I asked to report the value attributed to each of these factors and describe an example in which they have been tested. From the shared analysis of the biographies are highlighted the strengths and weaknesses in the conduct of goups; then are identified possible strategies for change that each manager can apply at work.
Formative experiences of this nature confirm the theory on the effectiveness of training by the professional stories if we face with executives involved in the redefinition of their professional role.
Traduzione English Abstract
Nel presente contributo, mi soffermo sulle relazioni che intercorrono tra la formazione alla leadership e la narrazione autobiografica riferita alle storie professionali. Ho ricondotto i molteplici studi sulla questione dello sviluppo manageriale a due approcci autorevoli: gli studi sulla leadership carismatica e quelli sulla leadership trasformazionale. Ho dichiarato una propensione per quest’ultima corrente che, coerentemente con gli sviluppi sociali ed economici attuali, è in grado di fornire risposte efficaci al problema del cambiamento.
Ho riportato successivamente due proposte autorevoli che si inseriscono coerentemente negli studi di natura trasformazionale e che ne forniscono una sintesi originale. Si tratta degli studi di Yukl sulla leadership flessibile e di Boyatzis sulla leadership risonante. Il primo individua variabili di tipo comportamentale e organizzativo mentre il secondo si sofferma su elementi di tipo sociale ed emozionale. Entrambi gli approcci teorici si richiamano ad una questione da tempo considerata imprescindibile nella formazione dei leader: la consapevolezza.
La coscienza di ciò che accade, della situazione presente e dei cambiamenti in atto costituisce uno dei fattori determinanti per il successo sul lavoro. Essa è direttamente riferibile all’acquisizione di modalità specifiche di riflessione che possono essere acquisite attraverso l’esperienza dell’auto-narrazione. Ho dimostrato come la narrazione autobiografica possa essere considerata un’esperienza di grande valore educativo poiché consente un confronto immediato con le situazioni critiche.
Le teorie sulla formazione degli adulti hanno sottolineato l’importanza di dedicare del tempo per la discussione sulle esperienze pregresse al fine di individualizzare l’intervento educativo, renderlo coinvolgente e motivare lo sviluppo personale. Ho considerato le teorie andragogiche classiche con riferimenti specifici agli studi di Lindeman, Freire e Knowles per chiarire in che modo la narrazione sia direttamente collegata all’action learning, alla coscientizzazione e alla partecipazione . Il richiamo successivo agli studi di Demetrio e alla cura del sé mi ha consentito di soffermarmi sull’uso dell’autobiografia come strumento per trovare corrispondenze tra il proprio essere ideale e la prassi lavorative.
In seguito, ho riportato alcune attività didattiche autobiografiche utilizzabili agevolmente per la formazione dei leader. Nell’elaborazione di queste attività ho proposto un modello teorico da cui trarre ispirazione per stimolare il confronto alla pari tra le esperienze lavorative dei professionisti coinvolti. Il modello di riferimento è quello dell’One Minute Manager di Blanchard e Johnson. Dopo una introduzione teorica si chiede ai partecipanti di compilare delle schede autobiografiche in maniera autonoma. Successivamente le narrazioni sono condivise in gruppo e forniscono i contenuti su cui discutere.
Ho strutturato i questionari autobiografici in modo da consentire alle persone in formazione di soffermarsi su tre strategie comportamentali e relazionali considerate essenziali nel sistema di Blanchard e Johnson: la definizione degli obiettivi, la concessione di lodi e gli ammonimenti. Ho chiesto di segnalare il valore attribuito a ciascuna di questi fattori e di descrivere un’esperienza esemplare in cui sono stati sperimentati.
Dall’analisi condivisa delle biografie emergono i punti di forza e le criticità nella conduzione dei gruppi; sono successivamente individuate le possibili strategie di cambiamento che ciascun dirigente può applicare sul lavoro.
Esperienze formative di questa natura avvalorano la tesi sull’efficacia formativa della narrazione di storie lavorative qualora ci si debba confrontare con dirigenti impegnati nella ridefinizione del loro ruolo professionale.
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