Aspettando “Le storie siamo noi”: Andrea Smorti
Meglio di quanto ricordassi: effetti benefici dell’autonarrazione
La bocciatura, la fine del grande amore, il brutto litigio: tutti gli episodi spiacevoli si aggrovigliano dentro la testa e non rimane che lasciarli andare, raccontarli. Snodandosi in una trama con un inizio, uno svolgimento e una fine, quegli episodi recuperano senso e, dopotutto, si rivelano meno spiacevoli di quanto ricordassimo.
Accade, infatti, che la narrazione modifica la memoria e, di riflesso, contribuisce a creare un nuovo Sé con effetti benefici, a seconda dell’agire di alcune variabili. Prima fra tutte la relazione con l’ascoltatore. Si tratta di processi che, inconsapevolmente, mettiamo in atto ogni giorno e il Prof. Andrea Smorti, nel pomeriggio di martedì 27 ottobre, procederà a svelarne i passaggi e gli aspetti rilevanti alla luce degli esperimenti condotti presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia di Firenze.
Osservazioni preziose per i problemi che quest’edizione del convegno si appresta a trattare: Neet e Dropout. Recuperando le componenti relazionale e creativa dell’autonarrazione, si aprono, infatti, scenari operativi interessanti da mettere in atto in contesti significativi come la scuola, la famiglia e tutte le realtà deputate all’orientamento scolastico, professionale, esistenziale.
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