Le Storie siamo noi 2017 – Cantieri

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Le storie siamo noi 2017

Lezioni, ricerche, cantieri di pratiche, narrazioni

6° convegno biennale sull’orientamento narrativo

EMPOWERMENT DELLE PERSONE E DELLE COMUNITÀ

Follonica, 6-7 ottobre 2017

La partecipazione al convegno è gratuita

Prenotazioni sul sito www.lestoriesiamonoi.eu a partire dalla fine di giugno.

 

Il convegno è organizzato dalle associazioni Pratika ONLUS e L’Altra Città e dalla Città di Follonica

in collaborazione con A.I.S.E. ­– Thelème srl ­– PHP srl – Pensa Multimedia editore –– Associazione Nausika – Scuola di Narrazioni Arturo Bandini – L.a.A.V. – CNA di Grosseto progetto Next Level

Media partner: La Ricerca di Loescher Editore http://www.laricerca.loescher.it/

#lestoriesiamonoi2017

Venerdì 6 ottobre 2017 POMERIGGIO

(1) NEET EXPERIENCE. Strumenti e percorsi di orientamento per supportare i Neet

Condotto da Andrea Caldelli, Fabio P. Corti, Erika Marioni (L’Altra Città)

Consigliato a docenti delle scuole secondarie di secondo grado; consulenti di orientamento, educatori o esperti che a vario titolo lavorano con ragazzi inquadrabili con l’etichetta Neet.

In breve Il cantiere è centrato sulla presentazione di percorsi e strumenti utilizzati dall’associazione nei percorsi di orientamento per i “NEET”.

Il cantiere prevede due momenti:

  • Nella prima parte gli esperti illustreranno gli strumenti e i percorsi progettati
  • Nella seconda parte i partecipanti indosseranno i panni dei Neet e saranno protagonisti di attività specifiche condotte dagli esperti.

Al termine dei lavori del cantiere gli esperti saranno a disposizione dei partecipanti per ulteriori informazioni/chiarimenti.

Erika Marioni, si occupa di tutoraggio e coordinamento dei percorsi formativi. Come orientatrice opera con gli alunni delle scuole superiori, con gli adulti che partecipano ai percorsi formativi e con i giovani, in particolare i NEET. Utilizza strumenti di orientamento improntati all’approccio narrativo e all’autobiografia ragionata. Laureata in sociologia con particolare attenzione alla gestione delle risorse umane, si occupa delle attività di ricerca sui bisogni formativi.

Andrea Caldelli è il coordinatore dell’associazione L’Altra Città e direttore dell’agenzia formativa. La sua attività principale consiste nella progettazione e organizzazione delle attività di formazione e orientamento, cui partecipa anche in qualità di docente e orientatore. Coordina le attività comuni dei soci e lo sviluppo di nuove iniziative di volontariato.

Fabio Pietro Corti lavora per l’agenzia formativa con molteplici funzioni, coordina e opera in progetti di orientamento nelle scuole. Svolge anche attività di formazione utilizzando strumenti multimediali. Laureato in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, dal 2004 si è specializzato nell’utilizzo di strumenti crossmediali per l’orientamento con approccio narrativo e la formazione professionale.

 Informazioni su www.laltracitta.it

(2) Origini, parole dentro parole fuori. Laboratorio di narrazione autobiografica tra teatro sociale e Writing Workshop

Condotto da Sabina Minuto, Sara Moretti

Consigliato a docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, educatori.

In breve Il laboratorio si propone di ristrutturare in breve il laboratorio narrativo da cui è nato e si è sviluppato il percorso Origini presso l’istituto professionale Mazzini Da Vinci di Savona, a cui hanno partecipato ragazzi migranti e studenti.

Uno dei problemi principali in adolescenza è darsi un nome, un volto, riconoscersi e riconoscere se stesso nel mondo. Entra in gioco qui anche la scuola dove gli adolescenti passano molto del loro tempo, il tempo dell’apprendere. E’ anche il problema dei ragazzi migranti che abbiamo incontrato, dalle radici ben solide ma lontane.

L’apprendimento, ormai è noto, avviene solo in situazioni dotate di significato. La scuola spesso non lo è. “E’ un luogo non luogo” come direbbe Augé, una specie di terra di nessuno, con qualche regola noiosa, incomprensibile Un obbligo: i ragazzi ci vengono , ma non ci “stanno”.

Il laboratorio Origini parte da questo: dal recupero di un senso dell’apprendimento che passa prima attraverso il recupero del proprio senso, nel qui ed ora e nella costruzione di una visione del sé degna di essere guardata, disegnata, tradotta in gesti o parole. Tutti veniamo da un luogo dell’anima, da un’origine e possiamo costruire insieme percorsi diversi ma possibili.

Sabina Minuto insegna italiano e storia  nella scuola secondaria di II grado. Si occupa da tempo dell’uso della tecnologia nella scuola e  di metodologie didattiche. Ha fondato e collabora con il gruppo di docenti ITW (italian wrinting teachers).

Sara Moretti operatrice pedagogico teatrale dell’associazione culturale T21. Ha lavorato e condotto laboratori per enti pubblici, scuole, ASL, Ministero di grazia e giustizia (scuola agenti penitenziari). Si occupa da anni di teatro di ricerca.

Informazioni su https://professionalintutto.jimdo.com https://sabinaminuto.wordpress.com https://www.teatro21.org

(3) Palestra poetica. Come e perché leggere la poesia contemporanea: G. Raboni

Condotto da Carola Borys, Pietro Cardelli, Daniele Iozzia, Francesca Latini, Matilde Manara, Irene Martano, Francesca Santucci, Natascia Tonelli, Marco Villa (“Seminario Raboni” del DFCLAM, Università di Siena)

Consigliato a docenti, educatori, studenti e chi sia interessato all’interpretazione della poesia contemporanea.

In breve Il “seminario raboni” rappresenta un gruppo di docenti e studenti  che si incontrano da due anni per leggere discutere interpretare la poesia contemporanea e specialmente quella di Raboni.

Raboni ha scritto una volta: “L’importante è essere ben convinti che la poesia non è né uno stato d’animo a priori né una condizione di privilegio né una realtà a parte né una realtà migliore. È un linguaggio: un linguaggio diverso da quello che usiamo per comunicare nella vita quotidiana e di gran lunga più ricco, più completo, più compiutamente umano; un linguaggio al tempo stesso accuratamente premeditato e profondamente involontario capace di connettere fra loro le cose che si vedono e quelle che non si vedono, di mettere in relazione ciò che sappiamo con ciò che non sappiamo.”

Saranno proposti due o tre testi sui quali lavorare collettivamente al fine di scoprire i significati delle poesie e di condividerne il senso.

(4) La traduzione interdisciplinare: dalla musica alla letteratura

Condotto da Dario Bruna (CLG Ensemble cooperativa sociale di Chivasso)

Consigliato a insegnanti di ogni ordine e grado, educatori, terapisti della riabilitazione, psicologi e formatori.

In breve Il cantiere propone ai partecipanti la sperimentazione di un percorso di traduzione interdisciplinare tra musica e letteratura. La traduzione intende porre in relazione le analogie strutturali e le differenze percettive attraverso la costituzione di un vocabolario comune tra campi disciplinari che consideriamo separati, sia in quanto “materie” scolastiche, sia per le loro peculiari modalità di fruizione percettiva, culturale e sociale.

Dario Bruna, musicista, musicoterapista, presidente della cooperativa sociale CLGEnsemble, svolge dal 1996 attività di organizzazione e gestione quotidiana di centri diurni nel territorio di Torino. Nel suo lavoro di musicista e terapista sperimenta percorsi annuali di attività connesse al suono all’ambiente a alla musica, portando avanti una personale ricerca relativa la traduzione interdisciplinare all’interno dei contesti educativi per la disabilità cognitiva, motoria e psichiatrica nei quali opera, riportando il suo studio e attenzione sulle analogie  tra  linguaggi, modalità narrative e materie percettive che costituiscono la comunicazione all’interno delle relazioni di cura.

Informazioni su www.clgensemble.it

(5) Scelgo di esserci. Lettura ad alta voce ed empowerment

Condotto da Monica Paggetti (Circolo LaAV Follonica)

Consigliato a docenti, educatori, volontari che si occupano di pratiche educative dedicate ad adolescenti

In breve Attraverso narrazioni guida, il partecipante sarà protagonista di un percorso laboratoriale replicabile nei vari contesti educativi. Le storie faranno da metafora stimolando e facilitando le attività del cantiere. La metodologia adottata (orientamento narrativo) favorirà la conoscenza di sé, la riflessione e l’ascolto. I soggetti coinvolti avranno modo di conoscere ed approfondire pratiche ludico-laboratoriali volte all’empowerment come processo di crescita e consapevolezza di sé. Ogni partecipante inoltre progetterà e costruirà una “scatola degli attrezzi” che potrà portare a casa.

Monica Paggetti, circolo LaAV follonica, è counselor con indirizzo ecobiopsicologico, consulente di orientamento, docente specialista DSA. Si occupa da anni di formazione, inclusione e orientamento. Pubblica articoli su blog e riviste specializzate.

(6) Storie di #lavorobenfatto: le persone al centro

condotto da Cristina Crippa, Anna Gatti, Monica Cristina Massola (Associazione Metas di Settala, Milano)

Consigliato a tutti coloro che operano nei servizi alla persona in senso lato: i professionisti dei servizi educativi, sociali, sanitari, legali, formativi.

In breve Associazione Metas partecipa da due anni all’evento nazionale de La Notte del Lavoro Narrato, un’iniziativa nata e coordinata dal sociologo Vincenzo Moretti (Fondazione Giuseppe Di Vittorio) per dar voce alle esperienze di lavoro ben fatto che ci sono in Italia. Nella cornice de ‘Le storie siamo noi’, proponiamo un ‘Piccolo laboratorio di narrazione’ in cui provare a costruire insieme storie da raccontare: storie di professionisti dell’educazione, storie di operatori sociali, storie di progetti socio-educativi, storie di un’impresa pedagogica.

Si tratterà di lavorare insieme, tra oralità e scrittura, tra narrazione, ascolto e restituzione: iracconti corali saranno accompagnati dalla facilitazione grafica, che permette la traduzione simultanea nel linguaggio delle immagini dei racconti di parole. Proveremo a ricreare la particolare atmosfera della “notte del lavoro narrato”, per dare ai partecipanti la possibilità di saggiarne la magia. Le narrazioni che emergeranno verranno raccolte e condivise online.

Cristina Crippa Lavoro da molti anni nell’ambito della formazione e dell’orientamento sempre, in una prospettiva pedagogico-educativa. Il tema e la pratica dell’accompagnamento al cambiamento e allo sviluppo personale e professionale degli individui, rappresenta il cuore delle mie attività professionali dell’ultimo quindicennio in cui ho lavorato come consulente per numerose organizzazioni e servizi formativi e socio-educativi. Le occasioni di scrittura e pubblicazione che ho avuto in questi anni e su questi temi sono state per me preziose opportunità di apprendimento e crescita.

Anna Gatti Educatrice e Consulente Pedagogica, mi occupo di servizi educativi rivolti prevalentemente ai minori e alle loro famiglie, mi interessano sempre i nuovi progetti territoriali e le sfide aperte nel ripensare e ridefinire i confini dei bisogni e delle risposte che ne possono nascere. Mi piace occuparmi di formazione e non riesco a fare a meno di progettare nuove idee e piste di lavoro. Fare rete fa parte di me e farlo sul web è una naturale e spontanea necessità.

Monica Cristina Massola Lavoro dal 1989 nel settore dei servizi socio-sanitari ed educativi, ed in particolare dal 1996 nella cooperazione sociale no profit. Ho ricoperto incarichi educativi e gestionali nella Cooperativa sociale Albatros – ONLUS dal 1996 al 2008. Attualmente mi occupo di Coordinamento presso un Centro diurno disabili, e di consulenza pedagogica e formazione (anche ad orientamento psicomotorio) come libera professionista.

Informazioni su http://associazionemetas.it/info/organizzazioni/ebook-il-pomeriggio-e-la-notte-del-lavoro-narrato/

(7) Disabilità e narrazione. Dal farsi da parte al farsi progetto: storie di speciale normalità

Moira Sannipoli (Università di Perugia, Dipartimento FISSUF)

Consigliato a docenti di ogni grado scolastico, educatori professionali, studenti.

In breve Il mondo della disabilità può assumere confini inediti se si pensa in termini di storie. Dentro questo universo possono essere tanti i sentieri narrativi: ci sono storie scritte e raccontate tutta la vita da spettatori vicini, altre che lasciano tracce quasi invisibili da rischiare di non trovare sguardo che riesca a vederle, altre che viste da fuori quasi non sembrano degne di essere vissute perché apparentemente parlano solo in termini di dolore e sofferenza, altre che profumano di eroico, altre ancora che anche nelle migliori intenzioni hanno visto la normalità assumere un compito di salvezza autorizzando all’intrusione.

Avvicinarsi a queste storie significa mettere a disposizione un “orecchio acerbo” che sappia accogliere spaesamenti, riconsiderazioni, riposizionamenti che lasciano un segno profondo nell’auto-comprensione prima e nei possibili modi di stare al mondo con rispetto e responsabilità.

Scopo di questo cantiere è di far risuonare dentro di sé queste storie per poter bonificare stereotipi e pregiudizi che spesso si annidano dentro le relazioni con queste persone, guadagnare il desiderio di un incontro pulito che riconosce a tutti e ciascuno una progettualità possibile e avere il coraggio di agire nella propria quotidianità perché nessuna di queste narrazioni resti nel silenzio.

Moira Sannipoli è ricercatrice in Pedagogia e Didattica speciale presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia. È responsabile del Centro di Documentazione, Aggiornamento e Sperimentazione sull’infanzia della Regione Umbria. È coordinatore della Commissione per il diritto allo studio degli studenti con disabilità e/o con DSA dell’Università degli Studi di Perugia e vice-direttore del corso di specializzazione per le attività di sostegno dell’Ateneo perugino. È autrice di diverse pubblicazioni su queste tematiche ed ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali. È premio SIPED 2017 per il testo “Diversità e differenze nella prospettiva coevolutiva” (Franco Angeli 2015).

(8) Prender parola e rappresentare l’esperienza con il Digital Storytelling

Vincenzo Alastra (ASL BI e Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione – Università di Torino)

Consigliato a educatori, professionisti sanitari interessati ad un approccio narrativo nelle pratiche di cura (medicina narrativa), formatori operanti nel mondo sanitario, sociale e scolastico e, in generale, in contesti riconducibili ad una cornice di cura nella sua accezione più ampia.

In breve Un medico, un infermiere, un educatore, un insegnante, è chiamato a nutrire l’arte della cura anche di competenze narrative e riflessive, ad incontrare le narrazioni dell’altro, una soggettività fatta di accadimenti, percezioni, emozioni, pensieri, esiti che richiedono di essere compresi e, molte volte, di essere rappresentati-reinterpretati, procedendo insieme, e in parallelo, nella ricerca di una nuova storia, di una narrazione evolutiva dell’altrui (ma anche, necessariamente, di quella del professionista) esperienza.

In questa cornice il Digital Storytelling (DST) si propone quale metodologia “rigenerante”, volta ad alimentare speranza, saperi e nuove visioni. Un DST è una breve narrazione (generalmente intorno ai 5 min.) di un’esperienza che integra diversi linguaggi: immagini, fotografie, disegni (o altro materiale “scannerizzabile”) video, musica, la voce o effetti sonori.

La realizzazione di un DST è un processo evolutivo, fortemente centrato su disponibilità narrativo-rielaborative, disponibilità all’ascolto di sé e dell’altro. Le competenze tecnologiche consentono di sostanziare questi processi in un “prodotto” (apparentemente) “conclusivo” e vanno considerate del tutto marginali e supportabili facilmente e in vario modo.

Vincenzo Alastra, Rresponsabile del Servizio Formazione e Sviluppo Risorse Umane dell’ASL BI – Biella. Professore a Contratto presso l’Università di Torino. Membro del Comitato Scientifico del Caring Education Research Center (CERC) – Centro di Ricerca Interdipartimentale dell’Università degli Studi di Verona e del Gruppo di Ricerca Inter-ateneo IRACLIA dell’Università di Milano Bicocca. Con Barbara Bruschi sta conducendo un percorso di ricerca-formazione-intervento centrato sull’impiego della metodica del digital storytelling nei contesti di cura e di formazione e con lei ha curato: Immagini nella cura e nella formazione. Cinema, fotografia e digital storytelling (2017) ed. Pensa MultiMedia. Tra le sue altre pubblicazioni più recenti: è curatore, insieme a Federico Batini, di Pensieri Circolari. Narrazione, Formazione e cura (2015) ed. Pensa MultiMedia; è curatore dei volumi: GIM Paladino di un sogno. Narrazioni di malattia e di cura (2015) ed. Pensa MultiMedia; Ambienti narrativi, territori di cura e formazione (2016), ed. Franco Angeli e Alzheimer e dintorni: un viaggio a più voci. L’esperienza di malattia e di cura narrata da pazienti, caregiver e professionisti (2016) ed. Franco Angeli.

Informazioni su https://sites.google.com/site/narrazioneformazioneecura/ http://www.aslbi.piemonte.it/

(9) Specchio. Riconoscersi ed essere riconosciuti

Simone Cini (Associazione Pratika)

Consigliato a docenti delle scuole secondarie di secondo grado.

In sintesi Il cantiere si occupa di lavorare sulla formazione dei gruppi classe delle scuole superiori a partire dal secondo anno. Questa scelta è stata fatta in funzione della prossimità della conclusione del biennio e quindi l’avvicinarsi di un momento in cui la possibilità di dispersione è massima. Si lavora sui valori e sulle capacità e competenze dei soggetti partecipanti. Da una parte è un lavoro legato all’autoanalisi e all’auto-riconoscimento dall’altro saranno i compagni di classe a riflettere sui soggetti. Il percorso presentato si articola in dieci interventi da due ore e alterna momenti più ludici a momenti più di confronto profondo. L’aspetto ludico è sempre tenuto in alta considerazione.

Simone Cini, laureato in Scienze dell’Educazione, consulente di orientamento. Lavora con Pratika e Nausika e collabora con agenzie formative e istituzioni sul territorio nazionale. Si occupa prevalentemente di formazione e orientamento.

Sabato 7 ottobre 2017 MATTINA

(1) Narrazioni combustibili. Guida didattica per raccontare passioni

Agnese Radaelli, Luca Scarlini (Add Editore di Torino)

Consigliato a docenti delle scuole secondarie di secondo grado ed educatori (incontro aperto anche ai docenti delle scuole secondarie di primo grado per un lavoro con le classi terze).

In breve Corso di formazione per l’uso del kit “Narrazioni combustibili. Guida didattica per raccontare passioni” per sviluppare competenze chiave per l’apprendimento permanente lavorando in classe, partendo dalla lettura, al racconto orale della propria passione, attraverso gli strumenti della narrazione.

Il kit, realizzato da add editore attraverso il progetto C to work, che mette in contatto donne e lavoro, e con una collaborazione con Scuola Holden, accompagna in una riflessione sui temi dell’identità, dell’analisi delle fonti e dell’importanza del racconto sé, migliorando lo spirito critico e le capacità di analisi ed è utilizzabile anche per attivare percorsi di alternanza scuola lavoro.

All’incontro i referenti del progetto illustrano il percorso e gli obiettivi didattici e propongono tracce di discussione e attività da fare in classe.

A tutti i partecipanti verranno regalati il kit didattico (guida cartacea + mappa da appendere in classe) e un libro a scelta della collana “Incendi”.

Agnese Radaelli, responsabile progetti didattici add editore, coordinatrice del progetto “Narrazioni combustibili” .

Luca Scarlini, saggista, drammaturgo e storyteller; autore di Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni  (add editore).

Informazioni su http://www.addeditore.it/scuole/

(2) “Una lettura al giorno…” Come e perché incentivare ed integrare la lettura condivisa nelle pratiche didattiche ed educative, e nella vita quotidiana

Martina Evangelista (Pratika, Nausika, LaAV Letture ad alta Voce)

Consigliato a insegnanti di scuole di ogni ordine e grado, afferenti a qualsiasi ambito disciplinare; dirigenti; consulenti di orientamento; educatori; formatori; studenti; bibliotecari…

In breve Il laboratorio si rivolge a chiunque abbia o voglia avere a che fare con persone inserite in percorsi di istruzione o formazione e voglia utilizzare lo strumento della lettura con un approccio inclusivo, esperienziale e partecipativo, oltre che transdisciplinare.

L’occasione sarà utile per riflettere sul valore delle storie nella costruzione dell’identità individuale e collettiva, nell’ottica della creazione di maggiore consapevolezza e benessere rispetto al vissuto dei percorsi educativi da parte di tutti gli attori che vi sono coinvolti (studenti, insegnanti, dirigenti, famiglie…).

Si partirà da una rilevazione emotiva e narrativa dei vissuti dei partecipanti in qualità di lettori e fruitori di storie, procedendo con un’esplorazione delle tecniche di lettura maggiormente efficaci per favorire approcci positivi al libro, a seconda dell’età e del target a cui ci si rivolge.

Gli output del laboratorio saranno una bibliografia ragionata di letture da proporre a diversi target di utenza ed un decalogo di buone pratiche per proporre la lettura come attività quotidiana, trasversale, gratuita, portatrice di apprendimenti, benessere e competenze utili nel percorso personale, scolastico e professionale di ciascuno.

Martina Evangelista, consulente di orientamento, lettrice ad alta voce e formatrice. Dal 2006 si occupa di cooperative learning ed orientamento, sia per l’erogazione, che per la progettazione ed il coordinamento delle attività. Ha collaborato con agenzie formative ed istituzioni sul territorio nazionale, in Francia ha collaborato con la rete internazionale della Cité des Métiérs, ed ha preso parte a progetti europei centrati sullo storytelling. Dal 2012 si occupa del coordinamento nazionale della rete di circoli di volontari LaAV Letture ad Alta Voce, che aderiscono al motto “Io leggo per gli altri”.  Dal 2013 lavora per Associazione Pratika. Appassionata di didattica orientativa, progetta percorsi di orientamento con metodologia narrativa.

Informazioni su http://www.narrazioni.it/it/index.php/laav-279

(3) L’identità narrativa: impasses contemporanee

Carlo Albarello (Atlante digitale del Novecento letterario – Association Lacanienne Internationale Paris)

Consigliato a operatori socio-sanitari, docenti ecc.

In breve In questo cantiere mi propongo di verificare la seguente ipotesi: la comprensione che abbiamo di noi stessi è una comprensione narrativa, vale a dire che non siamo in grado come soggetti desideranti collocarci fuori dal tempo e, pertanto, fuori dalla storia. Vi è quindi un’equivalenza tra ciò che sono e la storia della mia vita. In un secondo momento analizzerò l’indebolimento e la possibile supplenza della funzione narrativa e simbolica, alla luce dell’insegnamento di Paul Ricoeur e Jacques Lacan, attraverso lo studio di alcuni fenomeni sociali e di artisti e letterati (L. Bourgois, J.Joyce, A. Zanzotto).

Carlo Albarello, ideatore dell’Atlante digitale del Novecento letterario, membro dell’Ass. Lacanienne Internationale (Paris).

(4) Insegnare le scienze sociali e stimolare la creatività sociologica con la letteratura: esercizi di immaginazione sociologica leggendo e rileggendo Pessoa e Perec.

Ercole Giap Parini (Ossidiana – Osservatorio dei processi culturali e della vita quotidiana del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria)

Consigliato a docenti delle scuole secondarie di secondo grado, in particolare quelli che insegnano scienze sociali/sociologia, ma anche pedagogia, filosofia, economia.

In breve L’insegnamento delle scienze sociali, in particolare della sociologia, attraverso l’uso di brani letterari, si è spesso rivelato proficuo, dato che ambientazioni, personaggi, caratteri, epoche rappresentate dalla letteratura permettono di veicolare i concetti di queste discipline in maniera sintetica, esemplificativa e capace di stimolare l’approccio fondato sulla intuizione. Tuttavia, bisogna sottolineare che i brani letterari permettono di veicolare e stimolare conoscenza sociologica non in quanto descrittori del “sociale” e dei suoi concetti, bensì attraverso meccanismi di costruzione di senso e del rapporto di rilevanza tra brano letterario e concetto sociologico. Ciò è possibile attraverso meccanismi interazionali tra docente e studente che, insieme, costruiscono quella rilevanza. In questo modo, il testo letterario diventa il medium di un incontro capace di fare sempre nuove connessioni tra letteratura e concetti sociologici in una maniera che rivendica il carattere dinamico della conoscenza, quindi fondato sulla continua metabolizzazione e riarticolazione di quel ‘nuovo’ che si produce in ogni relazione. Si utilizzeranno, prevalentemente, brani letterari tratti dall’opera di Fernando Pessoa e Georges Perec, autori ai quali chi propone il cantiere ha dedicato i suoi ultimi lavori.

Ercole Giap Parini è professore associato di Sociologia generale all’Università della Calabria. I suoi ambiti i ricerca sono la sociologia della scienza e la teoria sociale. Tra le sue pubblicazioni, Sapere scientifico e modernità (Carocci 2006), Gli occhiali di Pessoa (Quodlibet 2012); con Teresa Grande ha curato il manuale Sociologia. Problemi, teorie, intrecci storici (Carocci 2014). Nel suo ultimo libro, Il cassetto dei sogni scomodi. Ovvero, quel che della letteratura importa al sociologo (Mimesis 2017), indaga il complesso rapporto tra letteratura e sociologia, campo di tensione entro cui viene prodotta nuova conoscenza.

(5) Come orientarsi nell’epoca delle fake news. Riscoprire il valore delle fonti

Olimpia Affuso (Ossidiana – Osservatorio dei processi culturali e della vita quotidiana del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria)

Consigliato a docenti delle scuole secondarie, di primo e secondo grado

In breve La pratica di diffondere false notizie (per screditare avversari politici, per generare fallimenti o successi finanziari, ma anche per dare voce alle paure degli individui) è socialmente ben radicata. Luciano Gallino assegna a questo tipo di atteggiamento un posto speciale tra i comportamenti collettivi, sottolineando che “il susseguirsi di voci incontrollate, in parte vere in parte false, ma senza la possibilità di distinguere tra il falso e il vero […], costituisce il principale sistema di informazione tra individui”.

Negli ultimi dieci anni, questo fenomeno è diventato ancora più rilevante perché: 1) si intreccia alla rivoluzione che, nel campo della comunicazione, si è avuta con lo sviluppo delle reti digitali e dei social network, che ci hanno fatto entrare in una fase in cui le notizie appaiono tanto più credibili quanto più sono condivise e diffuse; 2) si lega al fatto che, nell’immaginario collettivo, al criterio di verità si è sostituito il criterio del gradimento e della emozionabilità.

Se fino ad un certo punto una cosa era ritenuta credibile in base a una fonte di riconosciuta autorevolezza (scienza, religione…), da un certo punto in poi una cosa è diventata credibile perché ampiamente diffusa, discussa, toccante. Un esempio di tutto ciò è rintracciabile nel caso Blue Whale che ha mostrato quanto una notizia incontrollabile, magari anche falsa, possa produrre effetti reali.

A partire dall’osservazione di alcuni social network e di alcune testate giornalistiche online, il cantiere mira a mettere in evidenza l’importanza di un metodo didattico che consenta di decostruire quell’immaginario collettivo che, avvalorando l’idea di un’epoca della post verità, costituisce il terreno in cui le fake news e i rumors attecchiscono con tutta la loro rinnovata potenza.

Olimpia Affuso, PhD, insegna sociologia e comunicazione in diversi atenei, e si occupa prevalentemente degli effetti dei media sui pubblici e sulle memorie collettive. Tra le sue pubblicazioni: La memoria della politica nel prisma del quotidiano. La televisione e gli eventi della storia, in D. Garofano, V. Roghi, Televisione. Storia, Memoria, Immaginario, Rubbettino, 2015; La memoria culturale della mafia, in “Studi culturali”, 2014; Il magazine della memoria. I media e il ricordo degli avvenimenti pubblici, Carocci, 2010. Ai fini del cantiere si segnala anche “Falsi terremoti vere paure. Come una diceria diventa realtà”, Daedalus. Quaderni di storia e scienze sociali,17, 2003.

(6) “Guarda un po’ come ti ammazzo il lupo, oggi.” Storie tradizionali e storie moderne a confronto

Miria Magnolfi (Direzione Biblioteca della Ghisa di Follonica)

Consigliato a educatori, animatori e insegnanti della scuola di primo e secondo grado.

In breve Una piccola Guida su come favorire lo sviluppo di atteggiamenti positivi nei confronti del libro,  su come utilizzare la lettura a voce alta, la narrazione – scritta ed orale – in modo che possa integrare positivamente qualsiasi  metodo d’insegnamento, migliorando il processo d’apprendimento da parte degli allievi. La lettura a voce alta e l’arte di narrare  e raccontare risultano infatti essere un validissime chiavi per destare interesse, attenzione e buona ricezione degli argomenti da parte dei bambini e ragazzi, e può essere utilizzata non soltanto dagli insegnanti di materie umanistiche ma anche da quelli di tutte le altre materie e da tutti coloro, animatori, operatori sociali e culturali. Si offre inoltre la possibilità di analizzare i modi in cui è possibile impostare una lettura lezione “narrata”, attraverso l’analisi degli elementi del racconto e la pratica della scrittura e quindi di arricchire il personale “carnet” di ogni insegnanti, di una serie di nuove metodologie didattiche utili per il quotidiano incontro con gli studenti.

Miria Magnolfi, Direttore Biblioteca Della Ghisa di Follonica, laureata in Lettere moderne e in Scienze Politiche, ha una vasta esperienza nello svolgimento di incontri di aggiornamento per  docenti e bibliotecari sulle tecniche  sperimentate di educazione alla lettura e di narrazione quale  metodologia didattica utile per il quotidiano incontro con gli studenti.

(7) La ludolinguistica strumento di sviluppo della letto scrittura. Insegnare e imparare attraverso il gioco

Donatella Fantozzi (Dipartimento di Scienze della Formazione – Cattedra di Pedagogia e Didattica Speciale, dell’ Università degli Studi di Firenze)

Consigliato a docenti di scuola primaria e secondaria.

In breve La ludolinguistica offre numerosi spunti di lavoro nella direzione dell’apprendimento del saper scrivere, soprattutto perché basandosi sull’analisi fonemica e grafemica delle parole è in grado di attivare, oltretutto in modalità piacevole, le funzioni cognitive deputate a decifrare i segni convenzionali che universalmente definiamo ‘scrittura’.

Inizialmente ai partecipanti sarà richiesto di svolgere alcuni esercizi con lo scopo di stabilire una prima conoscenza e soprattutto una prima riflessione sul processo cognitivo che viene attivato. Le attività saranno proposte secondo i criteri del cooperative learning, quindi attraverso lavori di gruppo, nell’intento di condividere fin da subito tutto il procedimento che porta all’ideazione, costruzione, definizione e pubblicazione dell’elaborato. Ai partecipanti sarà richiesto:

  • La soluzione di alcuni esercizi di ludolinguistica e l’elencazione delle strategie cognitive che si sono dovute attivare (fase individuale)
  • L’ideazione, costruzione, elaborazione e restituzione di esercizi di ludolinguistica, con conseguente ‘scoperta’ e condivisione delle strategie cognitive attivate.

Gli esercizi proposti riguarderanno tutte le attività di ludolinguistica, in particolare: anagramma, cruciverba, logogrifo, metagramma, rebus, scarto.

Donatella Fantozzi è Docente a contratto e Cultore della Materia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione – Cattedra di Pedagogia e Didattica Speciale, dell’ Università degli Studi di Firenze. Ha conseguito la Laurea in Pedagogia ed è Dottore di Ricerca in Qualità della Formazione e Sviluppo delle conoscenze, titolo conseguito presso l’Università di Firenze con una tesi del titolo “DSA e fruibilità dei libri di testo nella scuola primaria”. Insegnante di Scuola Primaria dal 1980, collabora con l’Università di Firenze dall’a.a. 2005/2006. Si occupa di pedagogia speciale e di didattica, con particolare attenzione alla progettazione didattica inclusiva e trasversale, allo sviluppo dell’apprendimento della lettoscrittura, alla formazione iniziale e in servizio dei docenti.

(8) Prove di inclusione. Una storia lunga 30 metri e oltre

Maria Teodolinda Saturno

Consigliato a docenti di ogni ordine e grado, studenti, genitori, operatori e professionisti interessati alle tematiche dell’inclusione e della narrazione autobiografica.

In breve L’input narrativo: i frammenti autobiografici di uno studente disabile tracciati su un rotolo lungo 30 metri, nel corso di circa un anno. Un accesso privilegiato al mondo visto con gli occhi di Petar rivivendo un percorso assimilabile al suo: dal disagio verso l’empowerment. Le riflessioni, le emozioni, i vissuti dei partecipanti diventano i tessuti narrativi attraverso cui la storia di Petar continua al di là dei 30 metri. Un’occasione esperienziale delle potenzialità dell’approccio narrativo-autobiografico e del processo di inclusione.

Maria Teodolinda Saturno è insegnante titolare in un liceo romano per le attività di sostegno. Esperta in didattica per la sordità e le difficoltà di apprendimento, ha tenuto corsi di Italiano L2 per studenti stranieri e sordi. Le esperienze maturate nella creazione di video e nel teatro (allieva e assistente di Orazio Costa) l’hanno indirizzata, nell’ambito dell’insegnamento, verso la ricerca e l’uso inclusivo di diversi mediatori: teatro, video, scrittura, arti figurative, web. Membro dell’ANFIS (Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori) collabora con alcune Università di Roma, come docente a contratto nei corsi di specializzazione per le attività di sostegno. All’attività di formatrice affianca quella di autrice e blogger Diversi tutti. Per una scuola senza barriere. Recentemente ha partecipato, con un proprio contributo, a Storie di scuola. L’inclusione raccontata dagli insegnanti. Esperienze e testimonianze (Erickson, 2016).

Informazioni su https://arganexhibit.wixsite.com/arex