Aspettando “Le storie siamo noi”: Simone Giusti
Scrivo perché ne ho bisogno
La lista della spesa.
L’appunto scritto di fretta sul foglietto.
L’e-mail per chiedere informazioni.
Il messaggino che racconta com’è andata l’altra sera.
Noi scriviamo in continuazione. Ma nonostante ciò, abbiamo ancora l’idea che la scrittura sia indissolubilmente legata a una certa idea di letteratura. E infatti – in parte – lo è.
Ma quello che Simone Giusti cercherà di mostrare nella sua lezione intitolata “La scrittura necessaria” è che ciascuno di noi ha la capacità e la possibilità di scrivere.
Il gesto della penna sul foglio lascia dei segni tangibili, che restano anche quando tutto è finito. Rileggersi, rileggere quello che abbiamo prodotto è estremamente utile per indagare a fondo dentro di noi e comprendere meglio i nostri pensieri.
Per questo non è affatto assurda l’idea di dedicare del tempo a scrivere, prendersi quello spazio e impegnarsi. Avvicinare i ragazzi inattivi alla scrittura permette loro di far accadere ciò che nella realtà non accade, li fa muovere nella dimensione dello scritto e prendere consapevolezza di aspetti di sé che probabilmente non avevano ancora indagato.
Scrivere è un’azione.
“Io dico incidere la cera, il tocco del metallo con la punta
versare l’acido che segna
costruzione di me, di noi nel mondo”
(S. Giusti, da “Leggenda e altri discorsi”)
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