Dal dire al fare: i cantieri narrativi
Rimboccarsi le maniche, mettersi all’opera, tirare fuori ciò che si ha dentro.
Che cos’è? Un modo per incitare le giovani generazioni?
Anche. Ma in questo caso è quello che faranno coloro che parteciperanno ai nostri laboratori.
Eccoli tutti qui, uno dopo l’altro, per capire come sia possibile mettere in pratica strategie efficaci di orientamento e aiuto per i ragazzi in difficoltà.
Il primo workshop è “Riconoscere le competenze invisibili con il digital curricula story”, condotto da Ermelinda De Carlo, nel quale si lavorerà per rielaborare la propria esperienza e trasformarla in un curriculum digitale. La riscrittura della storia personale di ciascuno comporta una visione dall’esterno, che è un’esperienza particolarmente utile per conoscere meglio se stessi.
Poi c’è il laboratorio condotto da Andrea Caldelli e Fabio Pietro Corti, intitolato “Il colloquio di lavoro: stimoli narrativi per fronteggiare una situazione difficile”. Presenteranno un percorso di orientamento narrativo (spunti da letteratura e film) sul tema del colloquio di lavoro.
Pietro Polsinelli, invece, condurrà il cantiere narrativo dal titolo “Disegnare videogiochi su temi socialmente rilevanti”. Qui i partecipanti ragioneranno sul ruolo e le possibilità dei videogiochi nella formazione e saranno coinvolti in prima persona nella progettazione di un nuovo e utile gioco.
Con il workshop di Martina Evangelista – “Neet: una bella sfida! Proporre di fare un bilancio di percorso a chi, in apparenza, non sta andando da nessuna parte” – si cercherà di rendere significative le esperienze dei giovani Neet e, attraverso il confronto con pezzi di film e romanzi, provare a comprendere la direzione da prendere.
Francesca Piccini parlerà di come il nostro carattere e le nostre qualità siano un indicatore importante nella scelta del lavoro. Nel suo laboratorio “Tipi di personalità secondo Holland: racconta chi sei e scoprirai che lavoro sceglierai” si parlerà proprio di come, dopo aver inserito i propri dati in un modello, sia possibile scoprire qualcosa di più sulla relativa futura professione.
Ma non sono coinvolti solo i romanzi e i film, anche la matematica vuole la sua parte. E ce ne parlerà Andrea Paolini nel suo workshop “Se la matematica curasse l’insonnia di mio figlio (laboratorio di matematica ri-creativa)”. Verranno proposte attività ludiche e strumenti per tenere allenata e vigile la mente di ragazzi e ragazze.
Raccontare se stessi fingendo di essere un altro. In sostanza, quello di cui parleranno Raffaella Bosso e Diana Romagnoli nel loro incontro “Raccontarsi attraverso la scrittura mimetica”. Forniranno stimoli ed esempi da proporre ai ragazzi, per permettere loro di avvicinarsi alla lettura diventandone i protagonisti.
“La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” è il titolo dell’ottavo cantiere narrativo, condotto da Paola Vidotto con Anna Solaro. Si parlerà di linguaggi diversi, di imparare a fischiare e del modo in cui ci si accomiata da un amico. Un modo originale per aiutarci a comprendere chi parla con noi.
L’ultimo laboratorio – “Verso una etnometodologia teatrale: il playback theatre e il teatro dell’oppresso, forme attive di storytelling, per lo studio di Neet e drop-out” – è curato da Alma Pisciotta e si propone di connettere l’orientamento alle tecniche di improvvisazione teatrale. Un modo per parlare di sé attraverso la ri-narrazione della propria esperienza in prima persona.
Insomma, noi siamo pronti.
E voi?
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